Sanità: «In Abruzzo non c'è serie A o B»

PESCARA – In Abruzzo "Non esistono una sanità di serie A ed una di serie B nel nuovo Piano Sanitario, quanto piuttosto le linee guida per attuare una profonda revisione del sistema e garantire servizi di maggiore qualità ed appropriatezza". Lo sostengono in una nota i capigruppo di Pd, Idv, Sel in Consiglio regionale (Sando Mariani, Lucrezio Paolini, Mario Mazzocca). Si sta per uscire dal commissariamento e il nuovo piano sanitario regionale, con il ripensamento degli ospedali, la ridistribuzione dei servizi sanitari territoriali, vanno in questo senso. "La riqualificazione del Servizio Sanitario Abruzzese, era ed è un cardine del programma dell’intera coalizione di centro sinistra per il governo della Regione Abruzzo, con il solo ed unico scopo di garantire un’adeguata, tempestiva e soprattutto omogenea, risposta alle esigenze assistenziali dei nostri concittadini. Con il decreto 55 del 10 giugno 2016, arriviamo all’esito di un percorso difficile che ci vede in dirittura d’arrivo per la piena riappropriazione della gestione della sanità nella nostra regione, che diventerà effettiva con la deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri per l’uscita dal commissariamento. Era il 13 ottobre 2015, quando dedicammo un Consiglio Regionale straordinario alla trattazione di questi argomenti ed era il 29 ottobre, sempre dello stesso anno, quando in Quinta Commissione si discusse del nuovo piano sanitario e degli aggiornamenti provenienti dal tavolo di monitoraggio, predisposto dai Ministeri affiancanti il piano di rientro. Non è nella deontologia politica dunque, nemmeno delle minoranze, affermare che non vi sia stata condivisione di un percorso, che, lacrime e sangue, ci consente oggi di impostare un nuovo corso per la sanità abruzzese, attraverso una profonda riorganizzazione dell’intero settore. I principi ispiratori del documento, quali lo spostamento del baricentro dell’assistenza dagli ospedali al territorio, l’assistenza domiciliare, l’adeguamento della risposta al mutamento delle domanda di salute verso le fragilità e le cronicità, l’aggregazione dei servizi, il merito degli esiti delle cure e l’eccellenza per gli acuti, trovano piena rispondenza nel Patto per la Salute e nelle indicazioni programmatiche, espresse dall’azione politica di tutta la maggioranza. Vanno dunque in questo senso, le indicazioni e gli obiettivi esplicitati nel piano di riqualificazione, che tengono conto delle prescrizioni del DM 70 e che vedono una totale revisione delle reti ospedaliere, affinché in ogni punto del territorio, qualunque cittadino, sia nella possibilità di accedere tempestivamente ad una vero e proprio percorso sanitario, che va dalle cure di base fino all’accesso alle discipline di secondo livello, ugualmente e coerentemente diffuse nella regione. Il dialogo ed il confronto non mancheranno nelle sedi opportune, perché riteniamo che sia di fondamentale importanza condividere con i territori ed i loro rappresentanti, l’articolazione delle discipline e dei servizi che faranno degli stessi, la più efficace risposta alla necessità di salute cui intendiamo dare forza".